La Piadina Romagnola
Fu Giovanni Pascoli a dare dignità culturale alla “piada”, un cibo povero diffuso tra i ceti meno abbienti.
“Maria, nel fiore infondi l’acqua e poni il sale; dono di te, Dio. Maria, con le tue mani blande domi la pasta e poi l’allarghi e spiani; ed ecco è liscia come un foglio, e grande come la luna. Io, la giro, e fin che stride invasa dal calor mite, e si rigonfia in bolle: e l’odore del pane empie la casa”.
(Giovanni Pascoli, da “I nuovi poemetti”, La piada)
ogni nostro vino è perfetto da abbinare con la piada ma se proprio dobbiamo fare una scelta, ci piace immaginarla con il nostro Sangiovese che più di tutti rappresenta la Romagna, E’ be di Smembar.
INGREDIENTI
- 1 kg di farina tipo 0
- 80 – 120 gr di olio extravergine d’oliva
- 20 gr di sale marino integrale
- 20-25 gr di baking (lievito per dolci non vanigliato) oppure
- 1 pizzico di bicarbonato
- 250 gr di acqua a temperatura ambiente
PREPARAZIONE
Impastare tutti gli ingredienti fino a quando l’impasto risulta liscio. Una volta ottenuto un composto omogeneo, dividerlo in più parti formando delle pagnottelle. Lasciare riposare i panetti sotto ad uno strofinaccio per mezz’ora/un’ora. Tirare con il matterello fino a raggiungere uno spessore di 1/2 cm. Cuocere su teglia (o una padella antiaderente), precedentemente riscaldata a fuoco medio/alto.